24 dic 2010

merry christmas...

23 dic 2010

SERAFINO e la sorpresa di Natale




Era Inverno, e nel giardino della vecchia Abbazia era scesa una spessa e candida coltre di neve. Si avvicinava il Natale e in tutto il paese c'era un grande fermento. Chi appendeva un filo di lucine alla porta della sua casa, chi decorava l'abete nella grande piazza... insomma: ogni angolo del paese stava diventando luminoso e colorato. Ogni angolo... tranne la vecchia Abbazia.
La persona che più si dispiaceva per questo era proprio l'unico abitante (assieme a gatti randagi e piccioni) del monastero abbandonato: Serafino. Serafino era un pallido bambino di 450 anni, quasi trasparente. Già, perché Serafino era un fantasma.
Viveva lì da quando, da piccolo , si era spezzato l'osso del collo cadendo nel vecchio pozzo, mentre giocava con i suoi amici. Siccome non era stato per niente ubbidiente con la mamma che gli aveva detto di stare alla larga dal pozzo, non si era trasformato in un angioletto ed era rimasto sulla terra, costretto ad infestare le vecchie pareti dell'Abbazia.
Ma torniamo a noi! Serafino era molto triste, perché adorava la festa di Natale, ma nessuno addobbava mai la sua casa. “Forse gli abitanti del paese non ci pensano...” si diceva Serafino “forse non credono valga la pena preparare anche l'Abbazia ad accogliere il Natale”
Ci avevano costruito intorno un grande parco, dove i bambini giocavano a palle di neve e i signori portavano a spasso i cani infreddoliti... ma a decorare e sistemare il vecchio rudere proprio non ci pensava nessuno. Passarono i giorni, e arrivò la sera della vigilia di Natale. Quella sera, Serafino si preparava a passare la vigilia come gli altri anni: da solo... pensando a quanto gli sarebbe piaciuto vedere un po' di quelle lucine scintillare , o sentire cantare un coro di Bambini: eh, già! Quanto gli piacevano le carole di Natale... ma tant'è, mentre pensava a queste cose seduto sul suo pozzo, si addormentò.
Ma non si era accorto che qualcuno lo stava spiando: I gatti randagi che assieme a lui abitavano l'Abbazia si erano fermati dietro una siepe a guardare la triste scena. “ Dobbiamo fare qualcosa” esclamò un gatto con una macchia nera intorno all'occhio destro. “Già... ma cosa?” chiesero gli altri in coro. “ non ne ho idea...” rispose il primo “Ma Serafino è sempre tanto dolce con noi... non posso stare qui e vederlo passare un altro Natale in queste condizioni... perché non chiediamo consiglio alle fate e ai folletti che abitano il giardino ? Magari tutti insieme riusciremo a fare qualcosa per rallegrare il nostro amico trasparente” E così i felini si misero a cercare le piccole creature fatate, che stavano dormendo nelle loro casette tra i cespugli e tra le radici del vecchio Tasso.
“Certo che dobbiamo fare qualcosa”, convenne la regina delle fate. “Bisogna portare un po' di magia del Natale anche a quel povero fantasma” Detto fatto! Le fatine si misero all'opera e con le loro Bacchette magiche crearono collane di cristalli di ghiaccio e si misero ad appenderle ad ogni ramo, ad ogni mattone... intorno ad ogni arco dell'Abbazia!
I folletti invece salirono a cavallo dei piccioni e volarono alto alto nel cielo a raccogliere tanta polvere di stelle lucente. Intanto, i gatti andarono a sedersi fuori dalla chiesa del paese dove si stava tenendo il concerto di Natale e si misero tutti insieme a miagolare, forte, ma talmente forte che il prete dovette interrompere il concerto e tutti corsero fuori dalla chiesa a vedere cosa stava succedendo. Proprio in quel momento i folletti lasciarono cadere la polvere di stelle sopra l'Abbazia... e i cristalli di ghiaccio appesi dalle fatine ne rifletterono la luce in centinaia di migliaia di piccoli arcobaleni di luce colorata.
Grandi, piccini, musicisti e cantanti, guidati dai gatti corsero verso la vecchia Abbazia, così di fretta che il prete inciampò nella tunica e cadde a faccia in giù nella neve, e il sindaco si strappò i pantaloni del vestito buono. Giunti all'Abbazia non poterono credere alla meraviglia davanti ai loro occhi: tutto il monastero e il giardino intorno erano illuminati a giorno dalla moltitudine di puntini di luce colorata. I bambini entrarono nel chiostro a bocca aperta ad osservare lo spettacolo. La banda si mise a suonare “Astro del Ciel” e tutti i cantori iniziarono a cantare insieme... svegliando il povero Serafino che dormiva ancora sopra il pozzo.
Serafino aprì gli occhi e si vide circondato dalle luci, dalle persone e dalla musica di festa intorno a lui... e per la gioia iniziò a piangere . Non poteva crederci, intorno a lui c'era tutto quello che aveva sempre desiderato per la notte di Natale! I suoi amici, le luci e le canzoni. Prima una lacrima... poi l'altra... poi ancora tante altre... pianse tanto che le sue lacrime di gioia attirarono l'attenzione del Padreterno, che preso da compassione decise di prenderlo con lui in cielo, dove tutt'ora Serafino sta, e dove può cantare le sue canzoni di Natale preferite in coro con gli altri angeli.
E la vecchia Abbazia? Beh , da allora non esiste un altro posto che profumi così tanto di magia !

2 dic 2010

TRUE COLORS.

"quindi non aver paura di mostrarli
i tuoi veri colori
sono belli come un arcobaleno"

COFFEE TO GO.

Questo è un evento secolare.
Oggi, in una splendida giornata passata a girare per le vie di Bologna e vedere vetrine, lucine e decorazioni di natale in QUALSIASI negozio che ne vendesse... ho incontrato LUI.


E' un caffè americano in una paper cup!
Non cogliete la sensazionalità dell'evento, vero?
Siamo in ITALIA! E in ITALIA dove le major del caffè hanno il monopolio del mercato e non fanno aprire la Starbucks, o dove comunque la gente preferisce quelle "merdine" di caffè che ti danno al banco, e tu ti chiedi se per caso non hanno lavato la tazzina o se quella goccia nel fondo sarebbe il tuo caffè... beh... in Italia dove se vuoi bere un caffè devi per forza sederti al tavolo anche se hai mille cose da fare...
Dicevo... proprio in quell'ITALIA è arrivata la civiltà!
Si , a Bologna ha aperto un locale delizioso in una laterale di via Zamboni, che per molti versi riprende un pò la logica Starbucks. Si chiama ITIT ed è gestito da ragazzi simpatici e sorridenti che ti servono tanti tipi di caffè in tazze di ceramica o in comodissime tazze di carta riciclabile.
Arredato con buon gusto, muri dai colori caldi e avvolgenti , poltroncine , pouf e tavolini è il ritrovo perfetto per amici che vogliono sedersi a fare due chiacchiere e per studenti che nella pausa tra una lezione e l'altra ne approfittano per un ripasso davanti a una tazza di caffè e un buon muffin.
E la cosa sensazionale e rivoluzionaria è l'arrivo delle paper cup... già perchè se hai bisogno di portare il caffè in aula studio... nessun problema. Ecco un bicchierozzo termico di carta, riciclabile al 100% che puoi portare con te.
Ecco che anche in questo paese non diventa paradossale (come ho fatto oggi) guardare le vetrine passeggiando scaldandoti le mani con un caffè o con una cioccolata calda (e non in uno squallido bicchiere di polistirolo che inquina e non ha nemmeno il buco per bere nel coperchio).
ITIT serve anche sandwich per la pausa pranzo, e gustose zuppe vegane di cereali e verdure, sempre in comodi contenitori take-away, cose che ho visto e proverò la prossima volta, anche perchè da oggi ITIT sarà una meta fissa per me, se mi trovo nei paraggi.
Il locale sembra avere un discreto successo visto che come mi spiegava oggi il mio amico Ale (studente a Bologna) è sempre gremito di gente.
Ah, e scanso dubbi, non conosco nessuno dei gestori e non sono stato pagato per questa recensione, ma penso che iniziative coraggiose come questa vadano sostenute anche perchè, diciamocelo o sembra che la qualità per me non abbia valore, il caffè che ho bevuto era veramente delizioso.

18 nov 2010

IDOLI D'INFANZIA


Facebook ha notevolmente ridotto la mia frequenza di post nel blog.
Ammetto che è più immediato e pratico e gran parte delle cose ora le posto lì, anche se questo rimane sempre il mio spazio del cuore e le cose a cui tengo trovano e troveranno sempre posto tra queste pagine.
A proposito di Facebook trovo simpatica l'iniziativa recente per cui ogni iscritto sta cambiando, da un paio di giorni a questa parte, la sua immagine personale , sostituendola con un cartone animato. Precisamente con il cartone animato che preferiva quando era piccolo...
E' una sorta di tributo all'infanzia, dopotutto.


All'inizio non pensavo di aderire (non ho cambiato la foto profilo per mandare a casa Berlusconi e nemmeno per la campagna di Sakineh, mi sembrava brutto farlo per un cartone) ma alla fine non ho saputo resistere e ora a fianco del mio nome campeggia la adorabile figura di Winnie the Pooh.

OH, rabbia! E' finito tutto il miele...

29 ott 2010

trick-or-treat ?


"Ora tu, se lo vuoi, canta la ballata della Zucca con noi!"

18 ott 2010

Bravo.




Il ragazzo si chiama Sam Tsui, me l'ha linkato un amico giorni fa...
Metà cinese, metà americano frequenta l'università di Yale ed è diventato famoso su Youtube con queste cover, tanto da attirare l'attenzione di discografici e produttori ed ora lo si trova su Itunes.
Trovo che questa cover sia veramente carina, e poi mi mette di buonumore a tal punto da essere finita come suoneria sveglia nel mio cellulare :)

2 ott 2010

TONSILLECTOMY



MENO tre chili sulla bilancia stamattina!
Che meraviglia! Se funziona così allora penso che passerò la mia vita a mangiare muffins al cioccolato e una volta ogni paio di mesi mi farò TOGLIERE LE TONSILLE.
Ok scherzo... lo so, lo so che non va bene. Anche perchè una volta tolte non te le tolgon più, ahimè.
Si comunque mio pubblico muto avete capito bene! Cola si è operato tre giorni fa all'ospedale "Salute Amici" di Legnago. Cioè... la scritta fuori dall'ospedale dice "mater salutis". Io il latino non lo conosco quindi ho DECISO che prima di scoprire che vuol dire qualcosa di religioso ... "salutis" sta per salute e "mater" ... cha assomiglia all'inglese "mates" (ossia compagni) sta per amici, compagni appunto. Di qui "salute amici!" che del resto è una bella cosa da scrivere all'ingresso di un ospedale.
Ok ok la finisco con i vaneggiamenti.
Ah, e se non avete visto il video all'inizio del post... beh avete fatto solo che bene!
Perchè il sottoscritto se l'è andato a vedere appena aveva appreso che si sarebbe dovuto operare... e tutto ciò gli ha reso le cose molto più complicate!!!
Comunque sia, ero prenotato da inizio Agosto per questo intervento. Non nego che essendo stato operato nella mia vita solo un'altra volta ( e avevo quattro anni ), all'idea di fare un'anestesia totale ero abbastanza terrorizzato.
Per fortuna l'operazione è andata bene... il medico è stato gentilissimo e come lui anche tutti gli infermieri e le infermiere. Veramente ...per una volta non ho nulla da rimproverare all'organico di qualche luogo pubblico! L'infermiera di notte, poi, veniva sempre a controllarmi con la torcia dopo avermi dato l'anti dolorifico che le avevo chiesto... (e detto tra noi, devo informarmi su cosa c'è in quei boccettini per flebo perchè in cinque minuti mi è passato il mal di testa, i cervicali, la nausea e ho dormito di filata fino al mattino. Ne voglio assolutamente una scorta nella credenza)
Fattostà che l'operazione era il niente. La rottura di scatole è il post. E già... perchè da tre giorni praticamente non sto mangiando nulla anche se sono famelico... ma mandare giù è così impegnativo che devo raccogliere tutte le forze ogni volta... e dopo qualche cucchiaino ho bisogno di riposarmi per almeno un'ora. Cucchiaini, si, perchè posso deglutire solo cose liquide... sia per non fare EMORRAGIA se si stacca la crosticina prima del tempo, sia perchè non riuscirei a deglutire nulla di simil-solido nemmeno volendo.
Mangio yogurt, stracchino e purè allungato col latte. Mele cotte frullate e zucchine frullate. e gelato, e ghiaccioli. Si, preferisco le cose fredde, che mi alleviano il gonfiore. Anche se inizia ad essere Ottobre.
Ma la cosa peggiore è che NON RIESCO a bere caffè! Non so perchè ma anche se lo faccio freddo il sapore è talmente forte per la mia sensibilità che non riesco a berlo. Cioè, dico... ci rendiamo conto??? io che NON BEVO CAFFE':
Infatti passo le mie giornate dormendo e sonnecchiando.
Vabè , in teoria la tonsillite cronica che avevo mi debilitava molto, quindi alla fine dei postumi dovrei essere molto più in forze ed energico di una volta! Speriam bene!
Per ora mi dedico a lavori al pc visto che son recluso in casa... e mi imparo a memoria il palinsensto televisivo.
Vi avevo detto di quanto son contento che la Clerici sia tornata alla prova del cuoco? *_*
Ok, la smetto qui... vado a nanna che è meglio visto che devo aver esaurito le energie dello zucchino frullato di stasera!
Un saluto a tutti!

PS. E scusate l'assenza dell'ultimo periodo... piano piano vi aggiornerò su tutto... per ora volevo solo condividere con voi questa adventure!!!

11 ago 2010

la signora con la stampella.



Le 19.00 di Oggi pomeriggio, in piazza a Badia. Sto per salutare mia zia e andarmene dal negozio e lei ne approfitta per venire a produrre fuori un po' di cenere da sigaretta (cit.)
Mentre osserviamo la piazza si avvicina a passo deciso, per quanto può esserlo quello di una persona provvista di stampella) una vecchietta.

Si dirige verso di noi esclamando “che Umiliazione...”
La guardo. Beh non la si può definire attraente vista l'età, ma comunque una signora in ordine, con il suo scialle sulle spalle per i dolori , i capelli a posto... Non capisco per cosa si senta umiliata.
Si avvicina, scusandosi per aver interrotto un discorso che nemmeno c'era e inizia a sfogarsi con la zia.
“sa... mi è capitato una volta di riprendere dei ragazzi perché li ho sentiti bestemmiare... cosa vuole, mi è venuto d'istinto , deformazione professionale, ho insegnato per tanti anni... Beh da allora, ogni volta che gli passo vicino puntualmente bestemmiano... che umilizione”
Poi ci spiega che non sa nemmeno se sono gli stessi, lei non è che proprio li riconosce... ma pensa siano sempre gli stessi visto il tono con cui lo dicono e il fatto che bestemmiano proprio quando si avvicina lei.
Penso che bisognerebbe dirle che in realtà bestemmiano sempre, forse non è così legato al suo passaggio... ma lei invece ne sembra abbastanza convinta. Le spiego che è un intercalare per loro e lei stupita chiede: “ma... e perché???”

Comunque sia mia zia la rincuora e le dice che non dovrebbe sentirsi umiliata, che quelli che sbagliano sono loro... lei ci risponde che non si spiega perché... che ha insegnato per tanti anni e che ora i suoi studenti cresciuti la fermano per strada la ringraziano e l'abbracciano...
Le diciamo di trarre consolazione dal fatto che allora lei ha fatto del bene, perché quelli che ha educato lei di certo oggi non sono così, che non dovrebbe sentirsi umiliata ma pensare positivo ed essere fiera del bene che ha fatto...

Mi ha colpito la fragilità di una signora che probabilmente una volta era autorevole e decisa, e ora se pure con una stampella si preparava a fare tutto il giro della piazza e altre due strade in più (allungando la strada notevolmente , per quelli che sono duecento metri ma a lei sembreranno chilometri) per non passare sotto un arco dove si riuniscono i ragazzini del mio paese.
Mi domando se sia giusto... Non lo trovo giusto. Non voglio fare il moralista e non lo sono... (non bestemmio solo per un fatto di eleganza dato che credo nella probabile esistenza di un Dio quanto in quella dei Teletubbies) ma mi ha fatto “pena” (nel senso buono del termine).
So che non è più il suo tempo. So che la società cambia e cose così... ma perché i suoi ultimi anni devono essere così poco decorosi? Perché deve aver paura di quattro ragazzini e non poter girare per strada ammirata e salutata per il bene che ha fatto?
Perché questi non possono moderarsi al passaggio di una vecchietta e magari sorriderle?
Poche cose danno soddisfazione come sorridere e salutare una signora anziana e vedere il suo volto illuminarsi di sorpresa. L'educazione non è un formalismo (come diceva lei)... è una forma di benvolenza e rispetto nei confronti di chi ci sta vicino... serve per vivere meglio... mi chiedo (forse da ingenuo) il meccanismo per cui oggi questi valori non fanno più presa, cerco di trovare invano un motivo credibile che non sia un luogo comune.

Nel frattempo la signora si scusa altre due o tre volte per averci rubato del tempo e si incammina, preparandosi a fare l'inutile giro della piazza che probilmente ripete ogni giorno... per colpa di quattro sfigati.

Perdonate lo sfogo, mio pubblico muto. So che non dò nessuna risposta o soluzione in versione “cola” al problema in questo post ma ci sto ancora pensando...

9 ago 2010

Il gelato della Natura


Si, mi piace starmene con le mani in mano... sfortunatamente non mi capita quasi mai :)

Ecco perché appena tornato nella mia terra Natia mi son messo all'opra e ho risposto alla “chiamata” di un'amica che aveva bisogno di un “restyling” per la sua Gelateria.
E' stato un piacere dare ad “ais crim” (il nome scritto così è voluto, he he) una faccia che rispecchiasse veramente quelli che sono i valori di questa gelateria...
Una gelateria che preferisce ingredienti naturali e di qualità come nocciole del piemonte, pistacchi di bronte..., che lavora con latte fresco ed evitando inutili artefizi e cose sintetiche ( e per me quindi, niente gusto cola ). Per avere un gelato semplice buono e genuino come quello di una volta.

Dal nuovo logo, all'immagine coordinata, ai pannelli per l'arredamento e ai colori... abbiamo studiato tutto nel dettaglio, compresi i cartellini dei gusti.
Ecco che i muri si sono tinti di giallino, che sono spuntate foglie qua e là, che le mensole si sono popolate di barattoli e accessori vintage... il listino prezzi è stato disegnato sulla falsa riga di uno degli anni 50...
Sono “spuntati” vasi con delle piante, una lavagnetta shabby chic dove il gelataio scrive curiosità e gusti, una pagina Facebook (alla quale vi invito a iscrivervi, ci sono anche tante altre foto) dove si trovano le curiosità sugli ingredienti e le loro proprietà...
Cartellini sui dispensa salviette che suggeriscono la scelta del cono invece che della coppetta (solo 15 calorie e non crea rifiuti) e altri che spiegano che ci si preoccupa anche degli intolleranti al lattosio con gusti particolari pensati per loro...


Tutto, insomma, per ricreare quell'atmosfera di "casa" e quel profumo di natura che fa tanto “genuino” e per dare alla Gelateria Ais Crim il "volto" che si meritava.

25 lug 2010

Dejeuner sur l'herbe



27 giu 2010

It's time.


Le cose non finiscono mai con un evento, o con una grande festa,

Finiscono e basta. Finiscono poco a poco, quasi in modo indolore... non te ne accorgi... finchè non ti fermi, ti guardi intorno, e vedi che è tutto dietro di te.

Vedi che le cose sono finite da un pezzo, ma solo ora che metti i ricordi di cinque anni in una scatola te ne accorgi. Quella bottiglia di Coca Cola bevuta il primo anno al Piquero, quella piena di cartine stropicciate regalata da una persona cara, quella zucca regalata dal tuo amico Giacomo che se n'è andato un bel pezzo prima di te, quell'incenso regalato dalla persona che più ti ha fatto del male... e ti sorprendi a mettere via anche il post-it che la tua compagna di stanza ti ha lasciato al mattino, perché sai che non ci saranno altri post it.

L'albero di Natale di quando eravate tutti una famiglia e vivevate insieme in una casa con la cucina rossa “di Friends”... quel candelabro da 40 euro che ti sei regalato quando te lo meritavi...

E poi ti rivedi ieri... il primo giorno a Urbino, con la tua valigia, pieno di speranze e di paura... quando ti lasciavi tutto alle spalle... ed è già ora di lasciarsi tutto alle spalle di nuovo. Perché sai che anche se a Urbino ci tornerai ancora un bel po' di volte... non avrai più una casa. Non sarà più casa tua.

Sarà dove stai finendo di dare esami, prima di partire definitivamente.

Ma, per fortuna, sai che non ti lascerai TUTTO tutto alle spalle... come non è successo la prima volta. Porterai con te le poche vere amicizie che sono sopravvissute al sovrano giudizio del tempo, e il seme di qualche nuova amicizia nascente che coltiverai a distanza.

Porterai con te i ricordi di cinque anni meravigliosi, in cui sei cresciuto, maturato, ti sei aperto e sei diventato la persona che sei fiero di essere (con tutti i tuoi alti e bassi).

Porterai con te i mille volti che hai incontrato e quelli di chi ha lasciato qualcosa dentro di te, le delusioni che ti hanno fatto crescere e i momenti straordinari per cui non smetterai mai di ringraziare la vita.

E aveva ragione Anna quando diceva che era inutile che facessi il duro, prima o poi anche io avrei dovuto fare i conti con il fatto che è tutto finito... e li sto facendo ora.

Con quella sensazione di chi sa che lo aspettano altre mille meravigliose avventure, ma che per un attimo, è il momento di celebrare questa... Di renderle onore con un pianto mentre togli le cose dal muro della tua stanza.... mentre il vuoto che lasci dietro di te sembra quasi invaderti l'anima.

Perché il futuro è pieno di speranze, ma fa paura e spaventa come ogni nuova sfida che si rispetti.

In momenti come questi hai la consapevolezza del fatto che piano piano sarà il caso di diventare grande, e che forse di anni intensi come quelli che ti stai lasciando alle spalle non ne avrai più.


Mi mancherai Urbino, e anche se so che non è ancora il momento di dirti addio, sento che la mia storia qui è finita, mentre stanno per iniziare le storie di centinaia di altri ragazzi che approdano qui pieni di speranze con la loro valigia con dentro un pacco di pasta e un barattolo di sugo per la prima sera.

Intanto... io riempio la mia scatola, e mi concedo a questo piccolo, grande pianto per te.




25 giu 2010

Rosso



"Di rado le persone,si fermano ad osservare.
Preferiscono andare dritte per la loro strada...
ed è un vero peccato... ci sarebbe così tanto da vedere."

Pianosequenza realizzato per Regia Multimediale qualche settimana fa, ringrazio tutti per la collaborazione :)



photo courtesy: David Mario Pulga


22 giu 2010

Moon River





"Perchè non importa dove tu corra, finirai sempre per imbatterti in te stessa"



13 giu 2010

CHIAVI DI (S)VOLTA



Negli ultimi giorni sono stato (molto) impegnato in un Workshop organizzato dal mio corso.
A trovarci sono venuti Alfredo Carlo (facilitatore di processi di design) e Massimo Pastore (disegnatore).
Pochi giorni per lavorare (suddivisi in vari team) su dei concetti e realizzare delle performance/ istallazioni nella città di Urbino, partendo da alcune parole come: equilibri, flussi, rumori, prospettive.
Il risultato del lavoro del mio gruppo (abbiamo lavorato sul concetto di equilibri) lo trovate su questo sito.
Abbiamo creato una serie di punti all'interno della città in cui era possibile prendere (e portare via) una copia delle "chiavi della città". Allegata c'era una frase che spiegava il progetto e un piccolo pensiero su cui riflettere. Un'iniziativa atta a sensibilizzare i cittadini ad una maggior partecipazione nella vita della loro città. Perchè solo quando vi è partecipazione attiva e integrazione, ci sono equilibrio ed armonia.



14 mag 2010

Déjà vu

nella foto: famiglia di immigrati Italiani in America (primi 900) e il ministro Calderoli



“Non amano l'acqua, molti di loro puzzano perché tengono lo stesso vestito per molte settimane.Si costruiscono baracche di legno ed alluminio nelle periferie delle città dove vivono, vicini gli uni agli altri. Quando riescono ad avvicinarsi al centro affittano a caro prezzo appartamenti fatiscenti. Si presentano di solito in due e cercano una stanza con uso di cucina. Dopo pochi giorni diventano quattro, sei, dieci. Tra loro parlano lingue a noi incomprensibili, probabilmente antichi dialetti.
Molti bambini vengono utilizzati per chiedere l'elemosina ma sovente davanti alle chiese donne vestite di scuro e uomini quasi sempre anziani invocano pietà, con toni lamentosi e petulanti. Fanno molti figli che faticano a mantenere e sono assai uniti tra di loro. Dicono che siano dediti al furto e, se ostacolati, violenti. Le nostre donne li evitano non solo perché poco attraenti e selvatici ma perché si è diffusa la voce di alcuni stupri consumati dopo agguati in strade periferiche quando le donne tornano dal lavoro. I nostri governanti hanno aperto troppo gli ingressi alle frontiere ma, soprattutto, non hanno saputo selezionare tra coloro che entrano nel nostro paese per lavorare e quelli che pensano di vivere di espedienti o, addirittura, attività criminali”. La relazione così prosegue: “Propongo che si privilegino i veneti e i lombardi, tardi di comprendonio e ignoranti ma disposti più di altri a lavorare. Si adattano ad abitazioni che gli americani rifiutano pur che le famiglie rimangano unite e non contestano il salario. Gli altri, quelli ai quali è riferita gran parte di questa prima relazione, provengono dal sud dell'Italia. Vi invito a controllare i documenti di provenienza e a rimpatriare i più. La nostra sicurezza deve essere la prima preoccupazione”.


Il testo è tratto da una relazione dell'Ispettorato per l'Immigrazione del Congresso americano sugli immigrati italiani negli Stati Uniti, Ottobre 1912


Devo aggiungere altre parole? mi sembra che il testo parli da sè. Qualcuno si è preoccupato di farlo leggere a Umberto B. e company?

7 mag 2010

DON'T STOP BELIEVING

Chissà perchè queste cose mi emozionano così tanto...

Questo flash Mob realizzato in un Centro Commerciale dagli studenti della OHIO UNIVERSITY (Università non scuola media) sulle note di "Don't stop Believin" mi trasmette una grande energia... un entusiasmo unico... tanto che sto frullando youtube a furia di farlo ripartire.

Questo si che è un momento Cola!
E il preside sfilando in mezzo ai suoi ragazzi che ballano dà una grande lezione di stile a tutti quelli che si prendono pomposamente troppo sul serio...
Immagino che reazioni se io proponessi una cosa così a scuola mia...
Bla bla, commerciale... bla bla leggero... bla bla che musica scontata...

Eppure adoro chi non filosofeggia e basta e sa anche fare un semplice balletto sulla musica di glee... c'è solo da imparare.


30 apr 2010

piciupaciù



"C'è sempre qualche vecchia signora che affronta i bambini facendo delle smorfie da far paura e dicendo delle stupidaggini con un linguaggio informale pieno di ciccì e di coccò e di piciupaciù.
Di solito i bambini guardano con molta severità queste persone che sono invecchiate invano;
non capiscono cosa vogliono e tornano ai loro giochi, giochi semplici e molto seri."

Bruno Munari



A volte mi chiedo quanti al mio paese sappiano chi fosse realmente Bruno Munari, che tra l'altro ci ha passato la sua infanzia. Gli hanno di recente dedicato un parco ( pure bello per quello), ma penso che la pietra con il suo nome sopra non sia molto evocativa riguardo a chi fosse veramente uno dei massimi protagonisti del design, dell'arte e della grafica del ventesimo secolo.







23 apr 2010

Sai star dritta sulla testa tu?

Solo un esercizio fatto in classe...


3 apr 2010

Filastroccando



C'era una colomba bianca
che dell'odio era un po' stanca.
Di tiri biechi, brutte occhiate
e di grandi litigate.

Portò via tutte le facce
a chi lanciava le occhiatacce.
portò via anche le vocali
a chi mandava tanti mali.

E così, a chi litigava,
l'espressione non restava;
e chi provava ad insultare
risuciva solo a sbiascicare.

“colomba , aiuto! Torna quaggiù
Ridacci la faccia che non abbiamo più”
(Ma chi parlava, dalla parte sbagliata si girava,
e la colomba non l'ascoltava)

“ Clmb pr fvr rdcc l vcl”
esclamava chi invece bene non parlava
Ma la colomba non capiva...
e quindi il desiderio non esaudiva.

Le persone per riavere facce e voci,
si riappacificarono veloci veloci!
Così, chi aveva faccia la colomba guardava
e chi aveva la parola con la voce la supplicava:

“colombella, promettiamo...
che mai più qui ci arrabbiamo!
Facciam pace seduta stante
ma tu ridacci quel che è importante!”

la colomba sorridente
accontentò subito la gente:
Quel che volevo l'ho avuto, è evidente:
“ Avete capito che litigare non serve proprio a niente!”

Da quel giorno tutte le persone
Che ben avevan capito la lezione
Sempre andarono d'accordo e d'amore
e iniziaron a parlare... ascoltando il loro il cuore.

Buona pasqua di pace a tutti!

18 mar 2010

...

10 mar 2010

Christ... mah...



Ok ok... ritiro tutto quello che ho detto nel post precedente.
Cosa c'è di sbagliato in questa foto? Che l'ho scattata oggi! il 10 di Marzo!!
Qui nella incantevole Urbino innevata (come mi dicono tutti: "chissà che bello"... NO! veniteci a stare voi con 50 e passa cm di neve che manco si riesce ad attraversare il giardino... ) ha da poco ricoinciato a nevicare...
Il mio coinquilino sardo ha comprato tutto il Conad preparandosi alla grande carestia che deriverà dal nostro isolamento (sul serio un altra notte di neve e mi ci vorranno le racchette per arrivare alla strada), e io ho preparato un tipico dolce invernale atto a placare i giramenti di palle e a rinfrancare gli animi.


Ta - daaaah! Ecco a voi i miei muffins al cacao e caffè ripieni di Nutella.
Si... sono proprio buoni come sembrano (poi ancora caldini con la nutella allo stato fluido sono orgasmici)
Ma procediamo con la ricetta che molto gentilmente vi vado a postare (tanto non vi verranno mai buoni come a me muahahahah)
Vi occorrono:
  • 3 uova
  • 300 gr farina
  • 100 gr zucchero
  • 100 gr burro fuso lasciato raffreddare
  • 1 bustina lievito
  • 1/2 bicchiere di latte
  • un pizzico di sale
  • 70 gr cacao (dolce)
  • un cucchiao di caffè solubile
  • nutella (per la farcia)
Mescolate come si fa sempre per i Muffins prima i liquidi coi liquidi e i solidi con i solidi e poi amalgamate tutto girando lentamente (meno liquido sarà l'impasto, più i muffins verranno spumosi).
Una volta fatto ciò distribuite metà dell'impasto negli stampini per muffins, adagiateci un cucchiaino di nutellosa nutella e poi copriteli con l'altra metà dell'impasto. 180° per 20 minuti et... voilà! Ecco come farvi passare qualsiasi triste pensiero o momento di nervoso.

Vi saluto pubblico muto... vado a cercare il cane del mio coinquilino sepolto sotto la neve (meglio tenerlo in vita, non si sa mai che con sta neve...se scarseggiano i viveri...)

OK OK! scherzavo... non vorrei mai fare la fine di Bigazzi!
Di nuovo Buon Natale a tutti!

Con il cuore, Francesco.

7 mar 2010

Spring


Ed eccomi dopo un lungo silenzio sintomatico di un periodo molto pieno di impegni e confusione della mia vita!

Deciso a riprendere l'attività di blogger, eccomi qui con un post qualsiasi... anche abbastanza insulso tra l'altro (anzi perchè continuate a leggerlo eh?), ma che tutto sommato è utile a rompere il silenzio.
Cosa mi è successo? Acqua passata... forse prossimamente vi racconterò.
Ma mi sto lentaente riprendendo e per ora mi limito a far uscire il Luca Sardella che c'è in me copmprando e piantando fiori (attività che come sapete per me è molto terapeutica e anti-stress)
Ieri appunto, approfittando della bella giornata di Sole sono uscito nel bosco a cercare i primi segnali della primavera che arriva.
Ancora son difficili da scovare, ma camminando sul terriccio fradicio sembra di sentire un fermento appena sotto terra: la primavera che finisce di caricare le munizioni prima di esplodere in tutti i suoi colori...

Vi regalo un paio di foto scattate ieri e vi dò appuntamento a prestissimo... prometto!



11 feb 2010

I migliori anni...

Perchè anche quando sono giù, quando tutto va storto, è bello sapere di avere dei ricordi così positivi su cui poter contare per guardare con fiducia al futuro.

10 feb 2010

riflessione




The world is too fragile for people to be untrue.
There's too much at stake and life's too short for lies.
And you're the worst kind of person in the world, because you wasted my heart. And time.

2 feb 2010

I bellissimi viaggi in treno di Francesco Cola



Well. here I am!
Eccomi reduce dalla giornata allucinante di ieri (passata perlopiù nei mezzi di trasporto) a postare di nuovo qualcosa in questo blog, che altrimenti tra un pò verrà aggiornato con una frequenza inferiore a quella con cui spolvero la mia stanza. (che è tutto dire)
L'occasione di postare mi è data dalla Rubrica "i bellissimi viaggi in treno di Francesco Cola"
eh già! Dopo gli scioperi, la tipa che coccola la pantegana in fianco a me, i cinesi che mi ruttano in faccia, la vecchia che cambia il pannolino alla nipote nel sedile in fianco al mio... e tutte le altre avventure di cui senz'altro avrete memoria, eccovi il mio viaggio di ieri:

Solo dieci ore di viaggio per fare un tragitto che normalmente ne richiederebbe due.
Già, perchè quando viaggio IO, il mondo dà sempre il meglio di se. In particolare, ieri pomeriggio, un tizio (che egli sia maledetto) ha ben pensato di buttarsi sotto il treno davanti al mio, e così sono rimasto bloccato nella stazione di Forlì per più di tre ore, attendendo che la scientifica o non so chi facesse tutti i rilevamenti... senza che naturalmente nessun capotreno ci informasse di nulla e nessuno si degnasse a darci uno straccio di avviso sul perchè eravamo fermi e fino a che ora sarebbe durata.
Quando ci decideremo a distribuire manuali su COME suicidarsi? Insomma ogni tre giorni un tizio si butta sotto un treno e blocca tutta Italia. Non hanno capito che andarsene da questa terra venendo maledetti da tutti i suoi abitanti non è un modo ideale per passare a miglior vita?
Se mai un giorno dovessi decidere di farla finita lo farei in modo molto più intimo, elegante e dignitoso. Cosa c'è di così particolare in un treno? perchè la gente si "butta sotto i treni"? è perchè fa così "bohemien"? sarà colpa del modo di dire? inventiamo il modo di dire "mi bevo un bicchiere di Mr.Muscolo idraulico liquido" o qualcosa del genere, qualcosa che non blocchi centinaia di persone e faccia saltare tutti i loro programmi. Il treno è pure demodè come mezzo di trasporto... che ne scelgano uno più figo!!!
Ok ok... devo cercare di ridurre il mio cinismo. Non dubito che alla fine stava peggio lui di tutti noi sui treni... ma santo Dio... perchè devi proprio andartene rompendo i coglioni?
Che poi, amici miei, dovete sapere che io all'arrivo a Pesaro avevo una coincidenza con l'autobus, e l'ultimo era alle 22.00 . Sono arrivato in stazione a Pesaro esattamente alle 22.00 con la vescica che sembrava una cornamusa piena del fiato di Hevia perchè a bordo per non morire di sete mi ero bevuto una coca e una bottiglietta di acqua... e non ho potuto nemmeno fare la pipì perchè non c'era il tempo! Ho supplicato la simpatica e dolce autista rumena dell'autobus di aspettare un secondo ma lei mi ha risposto stizzita "iou parte adwesso". Non nego che mi sono immaginato la sua grassa testa
esplodere mentre mi fissava e gli schizzi di cervello che partivano ovunque.
Così mi son fatto un ora di autobus con la pipì che voleva uscire in tutti i modi e io che mi concentravo contorcendomi in tutte le posizioni del Kamasutra per non farmela addosso (mandando ulteriori colpi al tipo che si era suicidato, che alla fine era sempre colpa sua).
All'arrivo a Urbino, felice e contento, corro fuori dall'autobus con l'idea di andare dietro un caspuglio a dare sollievo alla vescica, ma una tizia che evidentemente fa la modella (aveva passato tutto il viaggio a parlare del fatto che mangerà solo insalata perchè lei il 9 deve girare il videoclip di Povia...) mi fa: "ciao, io sto qui aspetti l'autobus con me?"
EEEH? Ero controllato... non potevo nemmeno infrattarmi, così le ho detto (maledicendola) con un gran sorriso che no, io me la facevo a piedi... e quindi mi son trascinato la valigia per le salite fino a casa con i denti stretti e le interiora sempre più doloranti per altri tre km...
Dalle 3 del pomeriggio, ho fatto pipì alle 23.30.


Se esiste un Paradiso, mio caro uomo suicida, tu non ci andrai di certo.

20 gen 2010

Due punto Zero

4 gen 2010

Fedelmente...


Facebook qualche volta è una simpatica fonte di ironia...
Leggo e riporto:

Tempo fa un NOTO RELIGIOSO, dalle onde radio di Radio Maria, ha risp
osto ad un ascoltatore che l'OMOSESSUALITA' E' UN ABOMINIO, perchè a dirlo è la BIBBIA (Levetico, 18,22). Un ABOMINIO CHE NON PUO' ESSERE TOLLERATO IN NESSUN CASO.
Giorni fa quello stesso ascoltatore ha scritto questa lettera al NOTO RELIGIOSO...
Lettera del 16 maggio 2009

"Caro sacerdote, le scrivo per ringraziarla del suo lavoro educativo sulle leggi del Signore. Ho imparato davvero molto dal suo programma, e ho cercato di condividere tale conoscenza con più persone possibile. Adesso, quando qualcuno tenta di difendere lo stile di vita omosessuale, gli ricordo semplicemente che nel Levitico 18:22 si afferma che ciò è un abominio. Fine della discussione. Però, avrei bisogno di alcun consigli da lei, a riguardo di altre leggi specifiche e come applicarle.
Vorrei vendere mia figlia come schiava, come prevede Esodo 21:7. Quale pensa sarebbe un buon prezzo di vendita?

Quando do fuoco ad un toro sull’altare sacrificale, so dalle scritture che ciò produce un piacevole profumo per il Signore (Levitico 1.9). Il problema è con i miei vicini. Quei blasfemi sostengono che l’odore non è piacevole per loro. Devo forse percuoterli?

So che posso avere contatti con una donna quando non ha le mestruazioni (Levitico 15:19-24). Il problema è: come faccio a chiederle se ce le ha oppure no? Molte donne s’offendono. - Levitico 25:44 afferma che potrei possedere degli schiavi, sia maschi che femmine, a patto che essi siano acquistati in nazioni straniere. Un mio amico afferma che questo si può fare con i filippini, ma non con i francesi. Può farmi capire meglio? Perché non posso possedere schiavi francesi?
Un mio vicino insiste per lavorare di sabato. Esodo 35:2 dice chiaramente che dovrebbe essere messo a morte. Sono moralmente obbligato ad ucciderlo personalmente?
- Un mio amico ha la sensazione che anche se mangiare crostacei è un abominio (Levitico 11:10), lo è meno dell’omosessualità. Non sono d’accordo. Può illuminarci sulla questione? - Levitico 21:20 afferma che non posso avvicinarmi all’ altare di Dio se ho difetti di vista. Devo effettivamente ammettere che uso occhiali per leggere … La mia vista deve per forza essere 10 decimi o c’è qualche scappatoia alla questione?
Molti dei miei amici maschi usano rasarsi i capelli, compresi quelli vicino alle tempie, anche se questo è espressamente vietato dalla Bibbia (Levitico 19:27). In che modo devono esser messi a morte?
- In Levitico 11:6-8 viene detto che toccare la pelle di maiale morto rende impuri.
Per giocare a pallone debbo quindi indossare dei guanti?

Mio zio possiede una fattoria. E’ andato contro Levitico 19:19, poiché ha piantato due diversi tipi di ortaggi nello stesso campo; anche sua moglie ha violato lo stesso passo, perché usa indossare vesti di due tipi diversi di tessuto (cotone/acrilico). Non solo: mio zio bestemmia a tutto andare. È proprio necessario che mi prenda la briga di radunare tutti gli abitanti della città per lapidarli come prescrivono le scritture? Non potrei, più semplicemente, dargli fuoco mentre dormono, come simpaticamente consiglia Levitico 20:14 per le persone che giacciono con consanguinei?

So che Lei ha studiato approfonditamente questi argomenti, per cui sono sicuro che potrà rispondermi a queste semplici domande.
Nell’occasione, la ringrazio ancora per ricordare a tutti noi che i comandamenti sono eterni e immutabili.
Sempre suo ammiratore devoto.”



Sono sempre dell'Idea che se proprio la chiesa vuole predicare cosa fare e cosa non fare, potrebbe aggiornarsi invece che nascondersi dietro le "sacre scritture"... perchè devono continuare ad essere quelli che obbligano Galileo ad ammettere che è nel torto lui? Comunque sia meglio così... sono sempre di meno... anche se sempre più accaniti.