31 ott 2009

Ricordi




Due sere fa mi sono ritrovato con la mia amica Elisa, per una coincidenza, a canticchiare la canzoncina di Lassie davanti al conad:“ Sei tu (bau bau) sei tu (bau bau) mia lassie tenerissima...”

E dopo due giorni che continuo a canticchiarla, mi sono riaffiorati un sacco di ricordi della mia infanzia... e per forza di cose mi son ritrovato a pensare a mia nonna, quella che è morta a Gennaio.
Per me l'infanzia ha moolto a che fare con la sua immagine... ora che un po' di tempo dalla sua morte è passato e mi son ritrovato a pensare a lei, pubblico questi pensieri di getto (genuini e forse banali), ma li considero un tributo dovuto a quello che è stata lei per me

Mia nonna era dolce.
E' l'unica cosa che oggi di lei mi ricordo. E' l'unica cosa che ho sempre pensato, a parte negli ultimi anni... In cui la vecchiaia e un po' troppe prediche di Ratzinger dovevano averla inacidita.
Non rimpiango di non essere andato a trovarla più spesso nell'ultimo periodo, non nego che per me era diventato davvero uno sforzo e lo facevo solo quando me la sentivo. Ma a parte l'ultima nonna Gabri, quella forse profondamente delusa dalla mia indole poco Cattolica, di lei ho un ricordo bellissimo. E proprio ora che se ne è andata ( e quindi anche la sua ultima identità ) mi riesce più facile valutare la sua presenza nella mia vita in modo più giusto.
Capisco adesso quanto per me sia stata fondamentale e quale vuoto abbia lasciato dietro di sé.
Con lei ho passato la mia infanzia, posso dire che mi ha cresciuto lei, oltre ai miei genitori. Ero da lei tutti i pomeriggi, e quando non ero io da lei era lei a venire a casa mia se ero malato e la mamma e il papà lavoravano.
Mi ricordo solo, come dicevo prima, che era tanto dolce e che le volevo tanto bene.

Il pomeriggio guardavamo beautiful insieme, poi lei si addormentava sul divano di mimose gialle e mentre dormiva (ricordo ancora almeno cinque suoi modi di russare) io coloravo e disegnavo. Tappezzavo tutto il suo caminetto con i miei disegni e i miei art-attack e quando finiva lo spazio iniziavo a sostituire quelli vecchi. Per me la nonna è anche il suo nastro adesivo che non attaccava niente e la colla che usavo per i miei lavoretti. Non l'ho mai più vista in giro: era un piccolo boccettino arancione senza scritte e al tappo blu era attaccato un pennellino (come gli smalti x unghie, tanto per intenderci) . Non dimenticherò mai l'odore di quella colla, anche se non lo sento da quando avevo sei anni, credo.

Poi la svegliavo, la nonna Gabri, (quando la lancetta corta arrivava sul quattro) e guardavamo Solletico insieme (unica eccezione quando su mediaset davano Super Vicky). Magari preparando qualche torta.
Credo me l'abbia trasmessa lei la passione per i dolci.
Guardavamo Zorro e poi Geo (che grazie a lei ho poi continuato a guardare anche da grande, perché mi ci ero appassionato) bevendo il tè coi Savoiardi, che comprava solo per me perché erano la mia passione.
Quanti pomeriggi passati con lei, magari leggendo le vignette della sua settimana enigmistica o aiutandola a preparare gnocchi, pinzini, crostoli, brioss (quanto buone erano... mia nonna per me ha il profumo delle brioss con dentro la marmellata) e dolci di ogni tipo.
La mia nonna era dolce.
Era abbracciosa e sempre gentile con me, non ricordo una volta che mi abbia sgridato (anche se c'è da dire che ero un bambino molto mite). Anzi, una volta che avevo rotto il manico dello sportello della lavastoviglie, mi aveva coperto dicendo alla mamma, alla sera, che era stata lei.
Facevo con lei le vacanze in montagna, a Costa di Folgaria, visto che ero sempre ammalato e l'aria di montagna mi faceva bene. Là mi preparava la pasta con il burro e lo speck, che era il mio piatto preferito. Ogni mattina l'accompagnavo a messa (ma spesso io restavo fuori) e per strada ci fermavamo a mangiare una brioss guardando le mucche pascolare...
Quanto tempo ho passato con lei, fino ai miei dieci anni.
E sono stati tutti momenti di grande serenità.
Poi lentamente il nostro rapporto è andato scemando. Io crescevo e lei invecchiava. Alla fine a parte il ricordo dei tempi passati non c'erano molti argomenti che ci accomunavano.
Ma per me la sua presenza nella mia infanzia resterà per sempre incancellabile.
Mia nonna è il lavoro a ferri... il suo cestino di legno col cucito che le portavo fuori in giardino quando faceva caldo e si poteva stare fuori. Mia nonna è il suo giardino in cui raccoglievo mazzi di violette e facevo collane di margherite. E' la sua bilancia vecchissima nella tromba delle scale, la sua spianatoia per la pasta fatta in casa. E' il motore per la pompa dell'acqua che dovevo accendere, mia nonna è il suo orribile albero di Natale sintetico in puro stile TimBurtoniano che non voleva cambiare perché era un ricordo, mia nonna è quella che mi mandava sempre in dispensa almeno trenta volte in un giorno: “...allora adesso Vai in dispensa e mi prendi blablabla...”, lei è le sue canzoncine che cantava prima a me e poi a mia sorella per calmarci da piccoli... le sue marmellate che insisteva sempre perché mi portassi a Urbino... è il sapore dei suoi gnocchi e il profumo delle sue torte.
Mia nonna era dolce.
... e la notte di Capodanno dolcemente se ne è andata, con una nevicata.
Avevo creduto che , visto che la sua presenza è stata per ventidue anni una base un punto sicuro nella mia vita., ora che non c'è più ne avrei sentito la mancanza e sarei stato molto triste.
Ma non la sento, questa mancanza... e nemmeno sono triste... Io la nonna la sento ancora qui...Resterà per sempre dentro di me, come bagaglio di RICORDI e di educazione che ha contribuito a impartirmi.

Ti voglio bene, nonna...





16 ott 2009

POESIA


Nell'aria fresca,

il profumo

dell'uva matura.

Davanti a un tramonto

alberi di mille colori

sfoggiano.

Autunno.


Francesco Cola, una quindicina di anni fa... :)

5 ott 2009

LE MONVIE boutique



Quello che vedete sopra sono io (ma và?!) nell'angolo bambini da me ideato del negozio di cui ho recentemente curato il restyling.
Nell'ultimo periodo mi sono dedicato alla "progettazione" di un negozio di abbigliamento e devo ammettere che l'esperienza mi ha lasciato veramente tantissimo.
Quando la proprietaria quest'Estate mi aveva accennato la sua idea di rinnovare il negozio nello stile, nell'immagine grafica e nell'arredamento, nella testa hanno iniziato a balenarmi idee su idee...
Mi ci sono dedicato molto, sia fisicamente che mentalmente... ho sfogliato siti e
riviste di arredamento, ho creato e ordinato pannelli... ho difeso le mie idee col sangue per arrivare a un compromesso che accontentasse me e la proprietaria (adorabile) del negozio.
Abbiamo creato un negozio con uno stile raffinato ma non snob, accogliente ma non sciatto, dove anche cambiarsi nel camerino è il pretesto per leggere un aforisma, dove i bambini possono giocare e disegnare mentre le mamme si provano tonnellate di vestiti...

Posso dire che è un'altra delle mie prime piccole conquiste.

Vedere che sono in grado di fare una cosa del genere e anche con buoni risultati riconosciuti da molti ha riempito la barra "autostima" del mio personaggio.
Per un'altro pò almeno dovrebbe bastarmi
e voi che aspettate ? guardate le foto del tutto diventando fan della boutique su facebook!