24 mag 2011

Per quelle magie.

Questo post è per te.

Te che non te lo meriti nemmeno un po'. Ma te lo saresti meritato.
Te che mi hai riempito la vita di ricordi, e mi costringi a portarla avanti con il loro peso.
Te che finalmente ti sei delineato come quello che devi essere, un ricordo. Da portare con me.
Bello anche... per carità... ma un ricordo, finalmente.

Mi hai riempito la vita di... vita. Mi hai insegnato a vivere come volevo, ma non avevo il coraggio di osare... e lo hai fatto costringendomi a fare ancora di più di quanto vorrei mai più fare. Un “troppo” per me, senza il quale ora non riuscirei a vivere un “giusto”.
Questo post è per te che non te lo meriti, ma te lo saresti meritato.
Per te che mi hai costretto a dormire una notte su una panchina in una città sconosciuta, che mi hai fatto visitare un paese che nemmeno mi piace prima di altri che vorrei visitare veramente, per te che mi hai obbligato a sentire voci che non volevo sentire e vedere cose che non volevo vedere.
Per te che hai creato un target talmente alto da rendermi più difficile qualsiasi nuova conoscenza.
...E per te che mi hai dimostrato come anche un target molto alto poi possa diventare tutto quello che non vorresti mai al tuo fianco.
E' per te che metà del panorama musicale diventa per me non solo bello da ascoltare, ma anche malinconico. Non potevamo accontentarci di una sola canzone, noi. Ne abbiamo avute diecimila, una per ogni momento, per ogni periodo che vivevamo. Diecimila canzoni saranno sempre anche un po' ...te.
Tu mi hai fatto quasi sperimentare cosa vuol dire convivere a ventidue anni... e per quanto io oggi possa essere felice così come sono... una parte di me sotto sotto sa che in due è sempre meglio.

Questo post è per te che mi hai fatto passare i peggiori momenti della mia vita, mi hai fatto sperimentare il dolore, l'autocommiserazione più profonda, l'abbandono.
Mi hai fatto capire che esiste un dolore all'anima così profondo e potente da lasciare anche il corpo privo di difese.
E per te ...che quando ne eri capace, mi hai portato sulla cima del mondo a cavallo di un cuscino intessuto dei nostri sogni più segreti e delle nostre magie.

Chissà se ti stupisci ancora con le palline di gel trasparenti per tenere umidi i fiori nei vasi, chissà se giochi ancora con le stelle. Chissà in quale parte nascosta di te hai infilato quella ingenuità che ai miei occhi era quanto di più prezioso tu avessi.

Forse solo non volevi mostrarmela più... ma ultimamente vedevo soltanto una ingenuità che mi sembrava aver perso la sua autenticità, come a voler scimmiottare quella vera, che forse si è persa in qualche vicolo di una qualche città spagnola.
Mi piace pensare che magari l'ha trovata un bambino del posto, che oggi riesce a incantare i suoi amici parlando loro lingue inventate e preparando sughi a base di pomodoro e uova crude.

La verità è che non si torna mai indietro, e anche quando ci si prova ...si scopre che quello che avevamo... è cambiato mentre eravamo via, o sono cambiati gli occhi con i quali lo vediamo.

E allora per te che non esisti più , se non nella mia testa. Perchè anche con la peggiore maleducazione, con la più fredda indifferenza , non sei riuscito a cancellare uno dei periodi più belli della mia vita.
Per te che sei il ricordo che ho di te, e che ogni tanto devo poter celebrare, anche se non c'è più nessuno con cui posso ricordarlo.
Perchè io posso, con la razionalità e la capacità di analisi di cui vado fiero, capire che ai tempi sono stato sciocco solo a pensare che una favola potesse ripetersi. Le favole , quelle epiche... quelle che ti lasciano senza fiato e che ti fanno piangere lacrime dall'emozione... sono uniche.
Posso saperlo, si, ma non posso ogni tanto esimermi dal ricordare quanto bella sia stata quella favola, e quanto le devo.

Per te, che non leggerai mai questo post, perchè non esisti più così come eri, se non nel mio ricordo.
Per te come invece sei oggi, a cui augurerei volentieri di vivere altre meravigliose favole, ma quello ancora è un augurio che non riesco a fare... perchè non te lo meriti dal “me” che tanto sei riuscito a trattare con poco rispetto.
Ma “io di tre anni fa” te lo auguro con tutto il cuore, davvero.
E ...se già non fosse così, ti auguro comunque nelle tue prossime favole, di riuscire a fare nuove magie, diverse per carità da quelle che facevi con me, ma magie che rendano le tue favole vere favole, favole con la F maiuscola.

Per quanto riguarda quelle magie che hai fatto con me ...beh, non andranno perdute.
E' per quelle magie, che scrivo ora... per quelle magie che sono là, in una scatola, protette e racchiuse per sempre in una sfera di vetro piena di acqua, neve finta, e frammenti di luce di occhi nocciola.

17 mag 2011

giornata mondiale contro l'omofobia.

Riporto uno stralcio del discorso di Giorgio Napolitano in occasione della Giornata mondiale contro l'omofobia e la Transfobia. Grazie al cielo nelle istituzioni c'è ancora qualche focolaio di Umanità. Alla faccia di Giovanardi.

“La coesione sociale del nostro Paese è sottoposta a gravi tensioni. Inammissibili episodi di impudente aggressività e intolleranza si verificano con frequenza preoccupante. C’è preoccupazione per il persistere di discriminazioni e per i comportamenti ostili che tuttora permangono nei confronti dell’omosessualità. In occasione della Giornata mondiale contro l’omofobia voglio esprimere perciò la mia preoccupazione per il persistere di discriminazioni e comportamenti ostili nei confronti di persone con orientamenti sessuali diversi. Si tratta di atteggiamenti che contrastano con i dettami sia della Costituzione, sia della Carta dei Diritti fondamentali della Ue. Non dobbiamo quindi ignorare l’invito del Parlamento europeo a trovare misure efficaci per abbattere questo tipo di discriminazioni. E mentre da una parte deve essere apprezzata l’apertura di imprese italiane e straniere nei confronti di persone con diversi orientamenti sessuali e diverse unioni di vita, dall’altra occorre denunciare e contrastare in tutte le sedi e innanzitutto in sede politica, con costanza e fermezza, le aggressioni fisiche, gli atti di bullismo, le provocazioni verbali, quali quelle che hanno investito anche un autorevole membro del Parlamento italiano. E non bisogna sottovalutare i rischi che l’abitudine all’uso nel discorso pubblico di allusioni irriverenti, lesive della dignità delle persone, contribuiscano a nutrire il terreno sul quale l’omofobia si radica. L’ostentazione in pubblico di atteggiamenti di irrisione nei confronti di omossessuali è inammissibile in società democraticamente adulte. In altri Paesi democratici persone che hanno dichiarato i loro orientamenti omosessuali hanno potuto raggiungere posizioni di grande rilievo, ricoprire alte cariche anche pubbliche. Il nostro è un cammino che appare ancora lungo e difficile. Per questo è importate chela battaglia contro l’omofobia e le discriminazioni che ne derivano non sia condotta solo ad opera di meritorie avanguardie ma divenga un ben più vasto impegno civile. Non disperdiamo un prezioso patrimonio di libertà e di tolleranza, guadagnato nel corso della nostra storia. Mancheremmo di rispetto nei confronti di chi per costruire quel patrimonio ha saputo battersi con intelligenza, rischiare di persona con coraggio”.

Giorgio Napolitano, presidente della Repubblica italiana.


fonte:River.