Due sere fa mi sono ritrovato con la mia amica Elisa, per una coincidenza, a canticchiare la canzoncina di Lassie davanti al conad:“ Sei tu (bau bau) sei tu (bau bau) mia lassie tenerissima...”
E dopo due giorni che continuo a canticchiarla, mi sono riaffiorati un sacco di ricordi della mia infanzia... e per forza di cose mi son ritrovato a pensare a mia nonna, quella che è morta a Gennaio.
Per me l'infanzia ha moolto a che fare con la sua immagine... ora che un po' di tempo dalla sua morte è passato e mi son ritrovato a pensare a lei, pubblico questi pensieri di getto (genuini e forse banali), ma li considero un tributo dovuto a quello che è stata lei per me
Mia nonna era dolce.
E' l'unica cosa che oggi di lei mi ricordo. E' l'unica cosa che ho sempre pensato, a parte negli ultimi anni... In cui la vecchiaia e un po' troppe prediche di Ratzinger dovevano averla inacidita.
Non rimpiango di non essere andato a trovarla più spesso nell'ultimo periodo, non nego che per me era diventato davvero uno sforzo e lo facevo solo quando me la sentivo. Ma a parte l'ultima nonna Gabri, quella forse profondamente delusa dalla mia indole poco Cattolica, di lei ho un ricordo bellissimo. E proprio ora che se ne è andata ( e quindi anche la sua ultima identità ) mi riesce più facile valutare la sua presenza nella mia vita in modo più giusto.
Capisco adesso quanto per me sia stata fondamentale e quale vuoto abbia lasciato dietro di sé.
Con lei ho passato la mia infanzia, posso dire che mi ha cresciuto lei, oltre ai miei genitori. Ero da lei tutti i pomeriggi, e quando non ero io da lei era lei a venire a casa mia se ero malato e la mamma e il papà lavoravano.
Mi ricordo solo, come dicevo prima, che era tanto dolce e che le volevo tanto bene.
Il pomeriggio guardavamo beautiful insieme, poi lei si addormentava sul divano di mimose gialle e mentre dormiva (ricordo ancora almeno cinque suoi modi di russare) io coloravo e disegnavo. Tappezzavo tutto il suo caminetto con i miei disegni e i miei art-attack e quando finiva lo spazio iniziavo a sostituire quelli vecchi. Per me la nonna è anche il suo nastro adesivo che non attaccava niente e la colla che usavo per i miei lavoretti. Non l'ho mai più vista in giro: era un piccolo boccettino arancione senza scritte e al tappo blu era attaccato un pennellino (come gli smalti x unghie, tanto per intenderci) . Non dimenticherò mai l'odore di quella colla, anche se non lo sento da quando avevo sei anni, credo.
Poi la svegliavo, la nonna Gabri, (quando la lancetta corta arrivava sul quattro) e guardavamo Solletico insieme (unica eccezione quando su mediaset davano Super Vicky). Magari preparando qualche torta.
Credo me l'abbia trasmessa lei la passione per i dolci.
Guardavamo Zorro e poi Geo (che grazie a lei ho poi continuato a guardare anche da grande, perché mi ci ero appassionato) bevendo il tè coi Savoiardi, che comprava solo per me perché erano la mia passione.
Quanti pomeriggi passati con lei, magari leggendo le vignette della sua settimana enigmistica o aiutandola a preparare gnocchi, pinzini, crostoli, brioss (quanto buone erano... mia nonna per me ha il profumo delle brioss con dentro la marmellata) e dolci di ogni tipo.
La mia nonna era dolce.
Era abbracciosa e sempre gentile con me, non ricordo una volta che mi abbia sgridato (anche se c'è da dire che ero un bambino molto mite). Anzi, una volta che avevo rotto il manico dello sportello della lavastoviglie, mi aveva coperto dicendo alla mamma, alla sera, che era stata lei.
Facevo con lei le vacanze in montagna, a Costa di Folgaria, visto che ero sempre ammalato e l'aria di montagna mi faceva bene. Là mi preparava la pasta con il burro e lo speck, che era il mio piatto preferito. Ogni mattina l'accompagnavo a messa (ma spesso io restavo fuori) e per strada ci fermavamo a mangiare una brioss guardando le mucche pascolare...
Quanto tempo ho passato con lei, fino ai miei dieci anni.
E sono stati tutti momenti di grande serenità.
Poi lentamente il nostro rapporto è andato scemando. Io crescevo e lei invecchiava. Alla fine a parte il ricordo dei tempi passati non c'erano molti argomenti che ci accomunavano.
Ma per me la sua presenza nella mia infanzia resterà per sempre incancellabile.
Mia nonna è il lavoro a ferri... il suo cestino di legno col cucito che le portavo fuori in giardino quando faceva caldo e si poteva stare fuori. Mia nonna è il suo giardino in cui raccoglievo mazzi di violette e facevo collane di margherite. E' la sua bilancia vecchissima nella tromba delle scale, la sua spianatoia per la pasta fatta in casa. E' il motore per la pompa dell'acqua che dovevo accendere, mia nonna è il suo orribile albero di Natale sintetico in puro stile TimBurtoniano che non voleva cambiare perché era un ricordo, mia nonna è quella che mi mandava sempre in dispensa almeno trenta volte in un giorno: “...allora adesso Vai in dispensa e mi prendi blablabla...”, lei è le sue canzoncine che cantava prima a me e poi a mia sorella per calmarci da piccoli... le sue marmellate che insisteva sempre perché mi portassi a Urbino... è il sapore dei suoi gnocchi e il profumo delle sue torte.
Mia nonna era dolce.
... e la notte di Capodanno dolcemente se ne è andata, con una nevicata.
Avevo creduto che , visto che la sua presenza è stata per ventidue anni una base un punto sicuro nella mia vita., ora che non c'è più ne avrei sentito la mancanza e sarei stato molto triste.
Ma non la sento, questa mancanza... e nemmeno sono triste... Io la nonna la sento ancora qui...Resterà per sempre dentro di me, come bagaglio di RICORDI e di educazione che ha contribuito a impartirmi.
Ti voglio bene, nonna...
2 commenti:
Gnagnagnu :(
Mi son sempre chiesto come dev'essere avere una nonna. L'unica che ho è lontanissima e non la vedo da tipo... 7 anni?
Peccato...
ihhihihih....i savoiardi.. :)
Anche io sono cresciuto con mia nonna fino ai 10/12 anni.....poi giustamente le cose cambiano...e i rapporti anche...si diventa adulti e nel loro caso un po' più vecchietti...e certi discorsi, purtroppo, nn si possono fare...peccato, sarebbe stato bello parlar di certe cose...
io, per fortuna, ce l'ho ancora. è del'20.
non voglio pensare a quando la natura si riprenderà la materia di cui ora è fatta...la vivo il più possibile, anche se nell'arco di un anno la vedo sì e no 10gg in tutto. Le varie persone che mi sono venute a mancare mi hanno insegnato davvero tanto..D'altronde la morte è uno dei più grandi insegnamenti della vita e la cosa sbagliata, in questa società, è che sia vista in modo molto negativo e che sia stata privata della sua naturalezza.
nn senti un vuoto perchè, anche se nn è più presente, vuol dire che ti ha lasciato molto e che cmq sei abbastanza maturo...
Un saluto...
e ti ringrazio per questa "dedica" per tua nonna...
:) Ciao!
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